Dopo la firma digitale, ecco la fatturazione elettronica: sembra tempo di e-government, per i decreti del Governo in Gazzetta Ufficiale. E’ stato pubblicata infatti ieri in GU (scarica il pdf del decreto) il “Regolamento in materia di emissione, trasmissione e ricevimento della fattura elettronica da applicarsi alle amministrazioni pubbliche ai sensi dell’articolo 1, commi da 209 a 213, della legge 24 dicembre 2007, n. 244“.

Dal prossimo 6 giugno, data di entrata in vigore del decreto, saranno quindi operative le regole tecniche per la gestione dei processi di fatturazione elettronica verso le amministrazioni statali. La tempistica di decorrenza dell’obbligo è fissata in 12 mesi dall’entrata in vigore del regolamento per ministeri, agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza e assistenza sociale; in 24 mesi per le altre amministrazioni incluse nell’elenco Istat, a eccezione delle amministrazioni locali, per le quali la data di decorrenza sarà determinata con decreto del ministro dell’Economia, di concerto con il ministro per la Pubblica amministrazione, d’intesa con la Conferenza Unificata.

Le disposizioni di cui alla suddetta legge finanziaria 2008 prevedono  che, al fine di semplificare il procedimento di fatturazione e registrazione delle operazioni imponibili, l’emissione, la trasmissione, la conservazione e l’archiviazione delle fatture emesse nei rapporti con le pubbliche amministrazioni, anche ad ordinamento autonomo, e con gli enti pubblici nazionali, anche sotto forma di nota, conto, parcella e simili, deve essere effettuata esclusivamente in forma elettronica.

A livello normatico, quindi, tutte le PA destinatarie non potranno né accettare le fatture emesse o trasmesse in forma cartacea né procedere al pagamento, neppure parziale, sino all’invio del documento in forma elettronica.

I fornitori delle amministrazioni pubbliche dovranno invece gestire il proprio ciclo di fatturazione esclusivamente in modalità di fatturazione elettronica, non solo nelle fasi di emissione e trasmissione ma anche in quella di conservazione. Ed è proprio questa, la parte che certifica la volonta’ di dematerializzare quanto piu’ possibile il sistema di fatturazione.

Ma quali sono, esattamente, le PA destinatarie di fatture elettroniche? Un oceano sconfinato, che comprende, oltre ai Ministeri e alle Agenzie Fiscali, anche altri enti di rigine, natura e compiti alquanto diversificati tra loro. Alcuni esempi? Aifa e Aran, ma anche Anas, Enac, Fit e Gruppo Equitalia, per arrivare a Agcm, Avcp, Agcom, Aeeg e Garante per la protezione dei dati personali.

L’obbligo grava anche su enti a struttura associativa come Anci, Upi e Unioncamere nonché su enti produttori di servizi assistenziali, ricreativi e culturali, quali Accademia della crusca, Cri, Coni e su enti di ricerca (Asi, Cnr, Enea, Infn, Ingv, Isfol e Ispra). 

La trasmissione delle fatture in formato xml, avverrà attraverso il sistema di interscambio, gestito dall’agenzia delle Entrate che ha individuato in Sogei il soggetto tecnologico deputato alla sua realizzazione.

Sulle fatture dovranno comparire tutte le indicazioni sul soggetto trasmittente, completo di identificativo fiscale, progressivo di invio e numero di trasmissione. Per quel che riguarda l’amministrazione destinataria, verrà identificata con un apposito codice.